I grandi maestri del passato a confronto con gli artisti dell'arte contemporanea.
Rivista d'arte ideata nel layout grafico, nei contenuti e pubblicata per conto dell'Istituto Europeo
delle Politiche Culturali e Ambientali di Roma.
Catalogo pubblicato in occasione della Mostra d'Arte contemporanea del 30 maggio 2011 tenutosi
presso l'Art-Studio in via degli Orti a Trastevere
Catalogo pubblicato in occasione della Mostra d'Arte Sacra e Tribale tenutosi a Roma nel 2011
presso la Galleria African Heritage.
Pittore, scultore, scenografo nasce a Reggio Calabria e vive tra Roma ed il Brasile in Amazzonia
dove, ha trascorso gli ultimi vent'anni. Sin dagli anni '60 la sua arte ottiene grande consenso e
riconoscimento. Tra le sue prestigiose partecipazioni e collaborazioni vi è l'esposizione nel 1974
con Andy Warhol a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e la cura delle scene e dei costumi di molti
spettacoli di Vittorio Gassman tra cui "Affabulazione" di Pier Paolo Pasolini.
pieter paul rubens - incisioni
Acquaforte ispirata a l'Ultima Cena di Leonardo Da Vinci.
Stampate in due lastre su fogli di carta filigrana di Leida con triplo giglio e corona liberamente ispirato all’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci - cm. 104,2x41,1
Una rara acquaforte di Pieter Paul Rubens, realizzata con l'intendimento per il mercato italiano, in quanto la legenda in basso fa
riferimento alla lingua italiana, è stata ritrovata a Roma.
L'acquaforte è uno studio del celebre pittore fiammingo, liberamente ispirato al dipinto di Leonardo da Vinci (non scaduto a
rivisitazione del prezioso affresco milanese) "L'Ultima Cena" di cui si erano perse le tracce. L'incisione eseguita durante il soggiorno
romano, in cui il pittore fiammingo fu impegnato a realizzare il progetto e la stesura dei bozzetti. Rubens si dedicò tardi
all'acquaforte soprattutto nel periodo romano (in Italia visse otto anni fondamentali per la sua formazione artistica (1600-1608),
Vittoria, attraverso la pittura e la scultura, dà forma al suo universo interiore.
In tale ottica, la figura femminile, centrale in tutta la sua produzione, si fa specchio della sua
realtà di donna e di artista. La mimesi, che è alla base del suo processo creativo, si metamorfizza
in funzione dell’idea dominante sottesa in ciascuna opera, con esiti non assimilabili né ad una
visione realistica né ad una visione naturalistica, bensì ad una oggettivazione del soggettivo in
chiave espressionista. Pertanto il soggetto, sempre riconoscibile, subisce un processo di lieve
deformazione morfologica che esplicita, di volta in volta, il sentimento dominante, sia esso di
affetto, disagio, insicurezza, dolore, amore, estasi… Dopo aver praticato in una prima fase
l’attività incisoria e la pittura.